[SKUELA]

La scodella dell’amicizia Canavesana

L’uso simbolico della scodella, [skuela] in piemontese, ha un’origine antichissima: da semplice contenitore primitivo utilizzato per cibi solidi o liquidi, si è passati a riconoscerle un forte valore simbolico di condivisione per sugellare una unione o un’alleanza.

Fin dall’epoca celtica, l’uso della coppa nuziale, faceva parte della cerimonia nuziale piemontese, usanza ancora viva in Canavese nei primi anni del secolo scorso.

In epoca medievale tazze, coppe o bacili magici si trovano in molte leggende e poemi, a cui si sovrapposero altre di origine cristiana.

Dalle leggende medievali permane l’usanza del popolo di condividere la grolla o la coppa dell’amicizia, in Valle D’Aosta, o la scodella in Canavese, presentate all’ospite, amico o straniero, come simbolo di amicizia e fratellanza. Venivano realizzate in legno o in terracotta, in base al territorio (in Valle Soana e in Valchiusella si lavorava il legno, nei territori limitrofi a Castellamonte si lavorava la terracotta).

Un tempo le usanze di ispirazione cristiana facevano sì che venisse offerto ristoro ad ogni viandante, come legge divina di amore verso il prossimo (sotto ogni mendicante o pellegrino poteva celarsi Gesù).

Purtroppo in epoca moderna la scodella offerta rudemente con spirito amichevole è quasi scomparsa: l’igiene vince sulla condivisione e i tempi non troppo lontani ce lo hanno tristemente insegnato.

Proprio per questo abbiamo deciso di ridare nuova vita ad un oggetto diffuso in tutto il mondo ma che, come ci raccontano le cronache dell’800, presso le genti canavesane era ritenuto imprescindibile simbolo e gesto di accoglienza, amicizia e di condivisione. 

Casa Pinocchio vuole essere proprio questo, un messaggero di quei sani principi di condivisione, ospitalità e amicizia.